Un po’ di storia La Riflessologia Plantare e’ la scienza dei riflessi.In biologia il riflesso è inteso come la risposta sensitiva, involontaria, ad uno stimolo. I riflessi possono essere di natura profonda, superficiale o viscerale. La vita è un insieme di riflessi per cui la Riflessologia è basata sulle fonti stesse della vita. Sintetizzando, possiamo dire che l’elemento base della tecnica riflessogena consiste nello stimolare una reazione efficace delle attività nervose e vitali, mettendo in moto quegli stessi meccanismi della vita responsabili della comparsa della “malattia”;per ottenerne la scomparsa chiama tutta l’individualità a correggere uno squilibrio da essa stessa sviluppato. Nei piedi, cosi come nella mano, nell’orecchio, nell’occhio e anche sul cranio, esiste la proiezione completa , ancestrale di tutto il corpo solo su una parte di esso.La nostra mano,la nostra sensibilità diventa ritmo, diventa linguaggio che manda impulsi antichi tali da far vibrare di nuovo le cellule in risonanze armoniose agendo come catalizzatori. Il massaggio zonale del piede è diventato una delle terapie “DOLCI” più praticate dal terapista olistico proprio perché è possibile intervenire sui processi interni del corpo operando nella sua periferia in modo del tutto innocuo. Le tecniche diagnostiche sono capaci di identificare anche processi patologici latenti prima che essi si manifestino allo stadio acuto, senza trascurare il trattamento sintomatico e la prevenzione. Già conosciuta in India ai tempi dei Veda, 4000 anni fa; e in Cina grazie agli antichi Maestri taoisti, che già nelle loro scuole insegnavano il massaggio come pratica per la salute e il benessere; anche in Egitto si ritrovarono dei reperti archeologici del massaggio della mano e del piede, in una grande necropoli in cui vissero le principali dinastie:da quella tolemaica , a quella persiana. Ippocrate stesso ,vissuto nel V sec. A.D. comprese il valore del massaggio e lo insegnava ai suoi discepoli. Questa tecnica mediante lo “scatenamento dei riflessi “ : dal latino reflectere, dove RE sta per ripetizione di un’azione, e FLECTO sta per curvare, piegare, rimandare indietro qualcosa; è arrivata ai giorni nostri come prevenzione, mantenimento della salute e cura del Corpo e dello Spirito.La riflessologia plantare, oltre ad essere un’ efficacissima tecnica di riequilibrio del corpo- mente, è un’arte, una via di miglioramento e crescita interiore, in quanto apre la conoscenza e la coscienza. Regola e scioglie gli insani stati psicologici e i cattivi pensieri di passato e presente facendoli evolvere , sublimandoli verso i piani più alti dell’ Essere. Stabilisce una equilibrata relazione ed un contatto più profondo tra le persone. L’uomo che ha portato l’attenzione del mondo occidentale alla dignità dei piedi e al loro potenziale curativo , fu il medico americano William H. Fitzgerald ( 1872- 1942). Laureato in otorinolaringoiatria all’università del Vermont, viene definito come una personalità medica completa. Nello svolgimento del suo lavoro,ebbe modo di osservare che, facendo pressione su certe parti del corpo, era a volte in grado di compiere piccole operazioni al naso e alla gola senza bisogno della cocaina, usata a quel tempo come anestetico. La sua mente inquisitiva lo spinse a cercare il perché di questo fenomeno e scoprì che il paziente , prima dell’intervento , o lui stesso durante la visita , aveva premuto su certe zone inibendo il dolore in altre.Fitzgerald aveva ricollegato tutto questo alle antichissime tecniche di medicina naturale degli sciamani, i quali calmavano forti dolori comprimendo punti di mani e piedi. Poco alla volta tracciò sistematicamente una mappa di tutte le zone del corpo, e ne risultò la teoria secondo la quale il corpo umano si può considerare attraversato da 10 meridiani, o linee longitudinali che lo dividono in altrettante zone, ciascuna contenente organi e parti del corpo i cui riflessi si trovano sulla zona corrispondente dei piedi. Fitzgerald comunica la sua esperienza a colleghi dentisti; i quali iniziarono ad usare il sistema di pressione ,anziché gli anestetici. La notizia si sparse nel mondo e raggiunse Edwin F. Bowers :medico, critico e scrittore di New York, il quale volle conoscere Fitzgerald ; e dopo una lunga ed accurata analisi,Bowers scrisse un articolo divulgativo per insegnare al pubblico come liberarsi dal dolore, e lo battezzò col nome di Zone Terapy: terapia di zona.Nel 1919 Joe Riley, un altro medico, raffinò la tecnica ,per cui la zone terapy per un lungo tempo fu molto in voga. Negli anni ’30 grazie a E. Ingham, allieva di Riley, e massaggiatrice, ribattezzò la tecnica col nome di Massaggio sui riflessi per compressione. Ebbe molti allievi, moltissimi provenienti dall’Europa. Oggi questo efficacissimo metodo di cura naturale è conosciuto col nome di Riflessologia plantare.